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sabato 9 gennaio 2010

A PROPOSITO DEL CEMENTIFICIO




E’ ormai storia antica che i cittadini di alcune zone di Pontassieve si lamentano per le emissioni del Cementificio. Alcuni raccontano che in certi giorni, nella zona che circonda l’Impianto, la mattina presto trovano le proprie automobili sporche di polvere che non viene certo dai campi.
La colonna di fumo che si leva, vista da “ inizio Borgo” nelle mattine invernali, fa da sfondo a tutta la via con i suoi palazzi medievali, coprendo il cielo.
Se ci fate caso è una visione surreale che non evoca certo antichi Borghi. Semmai, è l’immagine di una città da archeologia industriale che a quanto pare non vuole abbandonare la sua storia passata.
Quella storia fatta di colonne di fumo che ravvivano il ricordo di coloro che sognano ancora un tempo di grande attività industriale che non c’è più. In questa zona dove il fumo è più denso, troviamo un Inceneritore, circondato da centinaia di cassonetti, che dopo quasi trentacinque anni di attività, più o meno discutibile, è arrivato al termine e non ce la fa più nemmeno con le certificazioni emas e con le proroghe.
Accanto a lui c’è l’altrettanto vecchio Cementificio. Il grande monumento all’indifferenza è lì e, come nemmeno le termiti sanno fare, si è mangiato quasi tutta la collina. Nonostante abbia modificato il senso dei venti nella Valle dell’Arno, anche questo scempio ha goduto dell’indifferenza dei nostalgici. Intanto il Vecchio continua a gettare nell’aria il suo mix di polveri sottili, fatte di sostanze chimiche e metalli pesanti, nelle stesse quantità di venti anni fa.
Infatti l’ultima Autorizzazione alle emissioni in atmosfera, rilasciata dalla Regione Toscana all’ITALCEMENTI, con una Delibera di Giunta Regionale, risale al 1989, quando ancora la ricerca scientifica sulle gravi patologie legate all’assunzione di inquinanti, non aveva raggiunto la conoscenza della grande pericolosità di questo tipo di impianti.
La Commissione Europea non fa che aggiornare in senso restrittivo i limiti degli inquinanti e pretende il rispetto di questi da parte dei suoi partner, compreso noi.
Ma la storia e la tradizione di cui prima accennavo, vanno rispettate, e così il vecchio cementificio gode della benevolenza della tecnocrazia provinciale, così generosa nel rilasciare atti, in un balletto di prescrizioni e proroghe che spesso si contraddicono.
In realtà, queste servono a mantenere un traballante equilibrio dello status-quo.
Tra i quanti desiderano prevenire le malattie, difendere la propria salute e combattere il progressivo impoverimento ambientale del nostro territorio, qualcuno ha pensato di rivolgersi a coloro che sono deputati a farlo. L’ARPAT, Agenzia Regionale Protezione Ambiente e Territorio.
Il candore innocente con cui sono stati accolti dai soldati dell’Ambiente e la magica serenità per aver rispettato le procedure dimostrata da parte dei tecnici, ha risolto i loro interrogativi, fugato qualsiasi dubbio sul rischio di aver superato la soglia massima di assunzione di veleni quotidiani. La procedura è stata rispettata
In realtà è stata effettuata una sola verifica dei tecnici Arpat, in un arco di moltissimi mesi, per confrontare direttamente nell’Impianto i valori delle emissioni che ha dichiarato, con i suoi tecnici, la famiglia del Grande Vecchio, l’ITALCEMENTI multinazionale. Ogni semestre inviano, o dovrebbero inviare ad Arpat e alle Istituzioni, le quantità di sostanze da loro emesse in aria, terra ed acqua.
Allora questi visionari dell’ambiente, ipocondriaci cittadini si sono sbagliati!!
Le verifica compiuta risulta nella norma, quindi possono stare tranquilli.
Non occorre certo dirgli quanto realmente accade.
Infatti, i valori che risultano dalle verifiche sono nella norma perché vengono presi come dati di riferimento non i limiti massimi consentiti dalle Leggi attuali e dalle Direttive CEE, ma quelli sulle emissioni autorizzate dalla vecchissima Delibera Regionale del 1989.
Le altre Aziende inquinanti hanno il dovere di rispettare i limiti previsti dal DLgs 152, … che è in linea con le direttive Cee.
Il grande Vecchio invece ha il diritto di sputare in aria veleni come faceva venti anni fa!

Ogni giudizio è superfluo

Rosini

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