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venerdì 16 luglio 2010

L'inceneritore che "non esiste"!

     L'immagine della casa colonica con lo sfondo l'inceneritore che non esiste, (poiché è stata creata al computer) è visibile su internet ed è a disposizione di un numero enorme di utenti.  Con questo vergognoso cubo virtuale riempito di edera, che probabilmente si rifiuterà di crescere fra i miasmi, che vuole abituare l’occhio ad un prossimo futuro di paesaggio precostruito ed innaturale, quella bellissima casa torre diventa anacronistica e fa pensare ad una cosa che appartiene al passato.   
     Penso solidalmente all’Azienda proprietaria di quella casa che detiene il marchio del vino sulla dicitura e alla storia secolare di certosino lavoro agricolo per sviluppare il gusto, apprezzato in tutto il mondo, del frutto delle meravigliose vigne che, per fortuna ancora esistono.
     Senza quel mostro virtuale, il cartello del vino chianti Selvapiana, scritto sulla facciata di una casa colonica in mezzo alle vigne, ha un forte ascendente pubblicitario e rappresenta una preziosità paesaggistica che può attirare turismo.
     Per questo quell'immagine è una pura provocazione dettata dalla rabbia di chi da anni aveva già assaporato il ritorno politico di questa tragica scelta , degli interessi vari che sarebbero circolati insieme ai rifiuti e invece ha visto crollare i suoi progetti.
    Per la stessa collera sono diventati arroganti al punto di anticipare decisioni sulla fattibilità dell’inceneritore che dovevano essere ancora vagliate istituzionalmente e da organismi, come il TAR che puntualmente li ha smentiti.
     Sentirsi colpiti nel vivo della loro infallibilità di tecnici che scambiano il loro ruolo di servitori della politica, quella nobile, con una autonomia che è limitata dalla democrazia e dall’uso corretto delle istituzioni, li ha sbarellati a tal punto dal voler perseguire una battaglia contro quella stessa partecipazione che tanto viene decantata, anche nelle Leggi della Regione, dando per scontato che tutto sarebbe stato realizzato. Ad ogni osservazione dei cittadini, dubbio legittimo di fasce sociali e produttive, paure per la salute hanno voluto rispondere come si risponde ad un antagonista, in maniera opposta.
     L'arroganza , l'assoluta mancanza del senso del rispetto della collettività e del principio di massima precauzione per la salute pubblica, non solo li ha resi aggressivi nelle immagini ma così ciechi e presuntuosi da erigersi al di sopra di un tribunale amministrativo interpretando a proprio uso e consumo le sue sentenze.

Paolo



fonte rendering edera:
sito Aer Spa >> http://www.termovalorizzatore.it/thermo/prgt2/Elaborati%20Agosto%202007/Allegato%2015/img15.zip