Pagine

lunedì 13 dicembre 2010

NIKI VENDOLA AL CIRCOLO ANDREONI

Siamo arrivati presto, io e mio figlio di diciannove anni, sotto questo enorme tendone che avrebbe ospitato la serata con Niki Vendola.
Faceva piuttosto freddo così ci siamo messi ad aiutare i compagni a predisporre lo spazio.
Piano piano sono incominciate ad arrivare persone di tutte le età..
Non appartenevano alla solita tipologia che in questi eventi politci uno si aspetta.
C’erano tantissimi giovani e giovanissimi, insieme ad anziani di tutte le categorie sociali.
Tipi che si riconoscono dal loro aspetto, come politicizzati e persone comuni insieme ad anziane signore “impegnate”.
Molti volti mi ricordavano qualcuno ma non sapevo collocarli nella mia memoria.
Mezz’ora prima che Niki parlasse eravamo circa 800 persone.
C'è stato un momento in cui, dopo aver rivisto compagni che militavano nel PCI e nel sindacato addirittura negli anni 60, ho avuto la sensazione di una perdita del tempo.
Cercando di razionalizzare ho capito, invece, che non erano tanto i compagni, ormai attempati, che mi avevano prodotto queste emozioni, ma ciò che diceva Niki. Cose che ormai credevo dimenticate nella notte dei tempi. Il suo richiamo a dei principi e a dei valori che sono stati collettivamente rimossi da decenni di persuasione occulta, di costruzioni mediatiche di falsi immaginari collettivi, di rinuncia al valore della vita e di fatalistica accettazione della violenza sui più deboli, sui bambini e donne come se tutto ciò appartenesse alla normalità degli eventi.
Forse mi ero dimenticato che esisteva una Italia migliore. Quella delle lotte dei compagni studenti e operai, dei loro sacrifici anche con il carcere e la vita per affermare quei diritti che la dittatura fascista e la guerra ci avevano tolto.
Per un momento, in questa perdita di dimensione del tempo in cui era complice la situazione delle tantissime persone di tutte le categorie sociali, di tutte le età e i contenuti del discorso di Niki, ho avuto la netta sensazione della condizione schizoide in cui questo sistema ci ha portato. La divisione fra quello che profondamente ci ha sempre contraddistinto nel professare umanità, rispetto degli esseri umani di qualsiasi razza, religione e condizione sociale e quello che siamo diventati.
Noi siamo i figli e i nostri giovani sono i nipoti della Costituzione, non bisogna assolutamente dimenticarlo.
Niki, durante il suo intervento, ad un certo punto ha detto che siamo in un momento in cui ci manca l'aria.
Piero Calamandrei, padre costituente, diceva ai giovani delle scuole:

"La LIBERTA' è come l'aria: ci si accorge di quanto vale  quando comincia a mancarti"!

Credo che sia venuto il momento in cui bisogna dare un contenuto a questi principi e tradurre in azioni ed organizzazione le istanze e le speranze che percepiamo in tanta gente che spera che ci sia veramente qualcosa di nuovo nel nostro partito.

paolo

GUARDA IL VIDEO DELLA SERATA AL LINK:  http://livestre.am/vNwB