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venerdì 21 maggio 2010

L'altra dimensione dell'apparenza

Sembra di entrare in un altro mondo! Così dice chi si è avventurato in quella zona dall’altra parte della strada dove è stato realizzato il complesso immobiliare, così pomposamente denominato Mezzana 2.

Gli sgargianti colori della barriera delle case coprono la vista del meraviglioso paesaggio di colline che prima tutti godevano, anche i turisti o i viaggiatori di treno e di auto , questa illusione del nuovo, che di nuovo ha ben poco per il nostro territorio, si infrange miseramente nella drammatica realtà dell’abbandono e del degrado.
Basta girare le spalle all’illusione e una foresta di erbacce, rovi, capannoni abbandonati assale chi si avventura. Tettoie sostenute da pali sbilenchi mantengono il tanfo delle travi che distanziavano le rotaie di antiche linee ferroviarie. Pezzi di onduline, forse di amianto, lasciati fra gli sterpi, fanno da rifugio a formiche e a sconosciuti insetti.
In questo paesaggio kafkiano l’incauto viandante cammina per uno stradello sterrato che arriva all’antro dove la fiamma ossidrica divide indiscriminatamente antichi locomotori elettrici e diesel. Li smembra in pezzi informi di ferro, lana di roccia, plastica che ancora grondano oli di raffreddamento ed emanano fetore di bruciato.
Ma dove è capitato il nostro viaggiatore? Possibile che nessuno sappia, che non conosca questa dimensione più avvilente del degrado?
Non possiamo certo dirgli che tutti sanno, che chi deve sapere, chi ha la responsabilità di sapere è ampliamente edotto. Non possiamo farlo passare dall’inquietudine al terrore.
Una piccola componente della comunità delle case colorate, abbandonata da negozi e mezzi di comunicazione, aveva visto da molti mesi le colonne di fumo cangiante dall’azzurro al nero al giallo e aveva respirato e odorato quelle sostanze.
Aveva denunciato la situazione a chi sapeva o doveva sapere e sono stati rassicurati, anche per lettera che alcuni conservano, che tutto andava bene e che non dovevano preoccuparsi.
Al loro insistere per il perdurare della situazione, ARPAT e ASL riconfermano che tutto va bene.
Come è difficile il rapporto fra questi enti che tutelano i cittadini e i cittadini stessi.
Secondo la burocrazia impiegatizia chi vive nella pelle i disagi sicuramente tende ad esagerare, per cui il primo approccio con questi paranoici che vedono i colori nel fumo è quello di smentire le loro “drammatizzazioni”.

Forse stanno semplicemente recuperando ferro !

Intanto enormi camion blu, trasportano tonnellate di rifiuti speciali e forse anche pericolosi.
Ma dove li portano?

Alcuni giorni prima dello scandalo del G8, nel quale sembra coinvolto il Capitan Bertolaso, la Toscana veniva rammentata a causa di una Azienda ecologica maremmana, con tanto di Autorizzazione Integrata Ambientale.
Questa Azienda sembra fosse implicata in un enorme giro di centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti speciali pericolosi che venivano smaltiti illegalmente si dice in discariche ed anche in zone a protezione ambientale.

Vuoi vedere…….?


*foto riprese dall'articolo " Il fumo a colori allarma Pontassieve " del Corriere Fiorentino