Pagine

sabato 9 gennaio 2010

La storia di Alì...




Alì è un bambino di colore e frequenta la scuola a Pontassieve.
Gli piace andare in bicicletta, usa il computer e stravede per i graffiti.
Quando incontrò un membro dell’Amministrazione gli chiese se poteva essere realizzata una pista da biciclette per ragazzi e magari, nei muri dei tanti capannoni abbandonati del Comune, indicare alcuni spazi per fare murales.
La sera, dopo le otto, quando il paese è deserto, è facile vederlo girare in bici con qualche suo compagno, anche di colore.
In quel silenzio, sotto la luce della coop, queste figure scure suscitano inquietudine nei pochi passanti, che attraversano la strada per non incrociarli. Qualcuno pensa: “ Cianno” ragione a “i” Governo! Ognuno “dee” stare “n” casa sua!
A scuola se la cava bene con la lingua italiana e i professori gli hanno insegnato molti verbi: “ Aggregare”, “Socializzare”.
Ha imparato anche tante parole nuove, che nemmeno ne esisteva la traduzione nella sua lingua d’origine. “ Costituzione”, “Democrazia” e tante altre ugualmente importanti.
Ma quando esce di casa è tutto un altro mondo, pochi lo notano, molti lo evitano così le parole che ha imparato svaniscono nel nulla.
Ma non sa che una parola manca in questa sua confusione:
“Discriminazione”.

Nessun commento:

Posta un commento