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venerdì 18 giugno 2010

Comunicato Sindacale dei lavoratori della Brunelleschi

Sieci, 11.06.2010


L’assemblea riunita dei lavoratori di Brunelleschi industrie srl, dopo un’attenta analisi della situazione aziendale e a seguito degli incontri informali avuti con i vari interlocutori, aziendali e istituzionali, si dichiara favorevole alla creazione di un percorso che porti i lavoratori a riunirsi in una cooperativa al fine di proseguire l’attività aziendale. A questo scopo sarà creato un comitato promotore che delinei la tempistica e la metodologia di quest’impegnativa operazione.
L’obiettivo di questo comunicato è quello di sottolineare, ad istituzioni e cittadini, la complessità del passo che intendono compiere i lavoratori, con la speranza di ricevere aiuto e collaborazione.
Chi ha seguito la storia degli ultimi anni di Brunelleschi, sa benissimo che il punto nodale sul quale
si è articolata la vicenda, è il recupero dell’area del vecchio stabilimento da parte del Gruppo Margheri, controllore quindi anche di Brunelleschi Industrie.
Al fine di continuare l’attività di produzione di piastrelle di pregio, e nello stesso momento di realizzare un business proprio grazie all’area in questione, è stato costruito un nuovo stabilimento in località Massolina, completato al 95%. L’investimento del Gruppo è stato oneroso e mirato a creare uno stabilimento versatile e funzionale, in grado di cambiare facilmente prodotti a secondo delle esigenze di mercato. Purtroppo la crisi globale ha investito anche il settore immobiliare, e il Gruppo Margheri si è trovato in una crisi economica fortissima. Tanto grave da farlo desistere da proseguire l’attività nel campo della ceramica.
L’amministrazione comunale di Pontassieve, da sempre vicina ai lavoratori, ha nel corso degli anni messo vincoli ben precisi sull’area, al fine di garantire un vero progetto di spostamento.
In caso di mancata messa in funzione del nuovo sito produttivo, il comune di Pontassieve, avrebbe in ogni caso messo il proprio veto sul piano di recupero del vecchio stabilimento.
Purtroppo questo non serve a salvare i 40 posti di lavoro, la storia e la professionalità di Brunelleschi.
Da qui la nostra decisione di assecondare i progetti di sviluppo dell’area, che consentirebbero al Gruppo di non prendere una china definitiva, rinunciando ad alzare “barricate”, ed avendo invece la ferma intenzione di discutere qualsiasi dettaglio che interessi il nostro futuro. Va ricordato che intorno al gruppo ruotano circa 500 posti di lavoro e, forse perchè da tanti anni in lotta, i lavoratori Brunelleschi, senza presunzione, non vogliono mettere in discussione il futuro di tante altre famiglie, ritrovandosi in una situazione di lotta estrema con il Gruppo. Speriamo solo che anche gli altri lavoratori, e i sindaci dei comuni dove lavorano, si accorgano di queste 40 persone che si avventurano in un percorso difficile e ancora incerto.
Ci apprestiamo quindi a trascorrere ancora altri mesi in cassa integrazione, nell’attesa del termine dei lavori e del collaudo dello stabilimento, da parte del Gruppo e di Brunelleschi Industrie.
Nel frattempo, c’impegneremo nell’approntare questo nuovo soggetto cooperativistico che subentrerà nell’attività già avviata. A tutti i vari soggetti che ci sono stati vicini negli ultimi dieci anni, la richiesta che continuino a sostenerci e a credere in noi.

Grazie

RSU Brunelleschi Industrie

1 commento:

  1. Ciao Paolo, bellissimo l'incipit del sito, complimenti:
    "Le Voci Silenti sono i suoni del disagio, le grida di protesta e l’angoscia del diverso che si levano dal nostro territorio. Nella psiche dei nostri governanti esse sono relegate nella sfera del non udibile."

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