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martedì 9 febbraio 2010

Il primo viaggio fra i tetti

L’atro giorno sono andato, come tutti i giorni e come tanti genitori, a prendere la bambina alla scuola Media M. Maltoni a Pontassieve.

Mentre aspettavo che suonasse la campanella, ho sentito un fruscio di ali sopra alla mia testa, mi sono girato e ho visto vicino a me un passerotto impaurito che mi ha detto: -vieni con me sul tetto!
- ma come faccio?.- Gli dico.
-Ti ci porto io, ma poi rispondi ad una mia domanda-
In un batter di ali mi sono trovato sul tetto del Chino Chini e su quello della Scuola Media.
-Adesso fammi la domanda-
E lui:
MA QUELLO CHE VEDI E’ AMIANTO?

                        PARLIAMO DI AMIANTO  
    L’amianto proviene dalla parola greca ASBESTO che significa: “Incorruttibile”, “Inestinguibile”, “Indistruttibile”. Possiede proprietà isolanti, ignifughe, fonoassorbenti. Per queste sue qualità nel passato è stato usato in quantità inimmaginabili. Nel XX secolo, in tutto il mondo, ne sono state accumulate 173 milioni di Tonnellate.


Fu impiegato per una moltitudine di usi quali: piastre isolanti per ferri da stiro, guanti da forno, schermi cinematografici, carrozze ferroviarie. Ed ancora: Teatri, Cinema, Scuole coibentate con amianto spruzzato sulle pareti.Da una ricerca di Legambiente su 94 Capoluoghi di Provincia il 12% delle scuole contiene ancora amianto. La sua economicità faceva sbizzarrire la fantasia di tantissime aziende, in particolare quelle legate all’edilizia che realizzavano coperture dei tetti in lastre piane o ondulate con una mistura di amianto e cemento.

Quando questo materiale, chiamato ETERNIT, è in buono stato di conservazione ha la caratteristica di non essere friabile quindi non eccessivamente pericoloso. Se, però, lo stesso viene esposto ad agenti atmosferici, subisce un progressivo degrado dovuto a piogge, sbalzi termici, vento e, a distanza di anni dall’installazione possono verificarsi rilasci di fibre. Le fibre di amianto,liberate nell’aria possono essere causa di gravi malattie dell’apparato respiratorio.

La ricerca ha ormai dimostrato in maniera definitiva che l’esposizione prolungata all’ASBESTO aumenta sensibilmente i rischi di neoplasie come il carcinoma polmonare e altre forme tumorali degli organi interni. Tra le varie forme di cancro da esposizione all’amianto vi è il MESOTELIOMA, un tipo di tumore che si sviluppa a carico della membrana che riveste i polmoni.

La sua comparsa avviene solitamente a 30 anni di distanza dall’inizio dell’esposizione.

Questo lunghissimo tempo di incubazione diminuisce le probabilità della sua insorgenza per le persone anziane che supererebbero il livello di vita medio.

Le fasce più colpite sono quelle con aspettativa di vita maggiore cominciando dai bambini, dai giovani e così via.

Questa caratteristica del tempo di incubazione per qualche soggetto pubblico o privato detentore di amianto, sembra che agisca come sedativo della coscienza sulla salute pubblica.

Magari, vista la complessità e i costi per una rimozione corretta, come da normative di legge, pensano che fra trenta anni loro forse non ci sono più e forse la scienza avrà già trovato la cura per queste micidiali malattie. Ci penseranno i prossimi proprietari o i prossimi amministratori!!!

Credo che sia importante invece riaffermare un principio fondamentale:
coloro che non agiscono nella bonifica, secondo le normative, non solo sono contro la legge ma ipotecano la vita della collettività presente e futura.
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Per sapere come smaltirlo: http://www.aerspa.it/aer1/rd/amianto.htm  

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