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giovedì 7 ottobre 2010

DOVE SIAMO? DOVE ANDIAMO?

    Nel 1955 Piero Calamandrei, parlando di Costituzione, diceva agli studenti:

 "La libertà è come l’aria, fino a quando respiri
non ti accorgi che manca."

    In quel periodo, quasi sessanta anni fa, il popolo italiano che aveva vissuto in apnea cominciava a prendere delle grandi boccate di aria pura, priva della retorica fascista, ripulita dalle false illusioni che stuzzicavano l’immaginario collettivo. L’ecatombe di morti prodotti dalla follia della dittatura era terminata.
    Respiravano l’ossigeno che produceva la voglia di cambiare, e trasformava l’eredità
di paura nell’aspirazione di fare, di costruire un futuro migliore.
    Adesso, dopo anni di grande sviluppo e di pace fermamente voluta, il senso di soffocamento è tornato.
    La società in questo lasso di tempo è profondamente cambiata, le condizioni di vita rispetto alle sofferenze di allora sono migliorate in senso esponenziale.
    Siamo diventati capaci di rimuovere le malattie e la morte ( degli altri!) e viviamo nell’ ebbrezza della violenza pubblicizzata, soggetto principale dei giochi dei nostri figli.
    Tutto è possibile in questo nuovo mondo: si va veloci come saette, la comunicazione con tutto il globo è in tempo reale. Mai si sarebbero immaginati i nostri nonni che dopo poco più di cinquanta anni la società si sarebbe evoluta così tanto. Se qualcuno gli avesse detto che nel futuro sarebbe esistita addirittura la vita artificiale, avrebbero pensato ad un’opera del diavolo.
    Come erano strani quegli uomini che sacrificavano anche la vita per un principio.
    Ma chi glie lo faceva fare!
    Non avrebbero faticato meno se si fossero comportati come l’”Homo berlusca”, dell’Italia del terzo millennio, che non si pone nemmeno il problema di che cosa è la libertà, la giustizia, la solidarietà umana?
    Non sarebbero stati meglio se avessero seguito l’attuale filosofia masso mafiosa, padrona assoluta dell’informazione, che raccomanda caldamente di pensare al proprio interesse personale?
    Intanto l’ aria che respiriamo è già confezionata in contenitori televisivi debitamente miscelata fra cosce, culi e grandi bugie, tra falsi bisogni e le profonde frustrazioni del chi siamo e di chi vorremmo essere.
    Ci accorgeremo in tempo quando la nostra natura umana, i nostri polmoni urleranno chiedendo aria pulita?
    Quando la nostra aspirazione biologica di comunicare reclamerà di dominare su quella informatica e il desiderio di stringere fisicamente una mano o condividere la realtà, non l’immagine, di un amore o di una sofferenza dell’altro diventerà ineluttabile?
    Chissà, forse continueremo respirare affannosamente l’aria di una falsa libertà oppure finalmente consapevoli del diritto alla dignità, alzando la testa, si aprirà uno squarcio nel grande reality a puntate di questo mondo virtuale e la consistenza di ciò che apparirà ci farà tornare liberi.
         -- paolo --

Filmato 1° Parte

Filmato 2° Parte

*Il filmato è stato realizzato grazie ai video pubblicati su youtube delle puntate della trasmissione "La Storia siamo noi" in onda su Rai 2.

[filmato integrale al link: http://www.youtube.com/view_play_list?feature=iv&annotation_id=annotation_774578&p=5AFBADFCB1C0FA6E]

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